Villalago

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È una bellissima villa, edificata alla fine del XIX secolo dal barone Eugenio Franchetti. Domina il lago da una posizio­ne panoramica, immersa in un grande par­co naturale ricco di essenze e piante seco­lari. Inizialmente conosciuta come villa Monteluco. dall’omonimo vocabolo in cui fu costruita, si caratterizzò da subito come strumento per riaffermare l’elevato status raggiunto dalla famiglia Franchetti, al­l’epoca proprietaria della quasi totalità del­le terre di Piediluco.

La villa, secondo il gusto dell’epoca, fu progettata dall’architetto fiorentino Giu­seppe Boccini in stile neoclassico. Negli arredi interni, che offrono una mescolan­za di stili del passato, prevale il gusto neo­rinascimentale. L’edificio entra in contat­to con l’ambiente circostante attraverso un loggiato aperto da una grande fine­stra serliana.

I Franchetti vi abitarono fino alla morte del barone Paolo, avvenuta nel 1954. Da quel momento controversie ereditane ne favorirono il passaggio all’Amministra­zione provinciale di Terni, sancito nel 1964. Il complesso, rinnovato e reso frui­bile al pubblico, fu inau­gurato nel 1969 con la nuova denominazione di Villalago: per l’occasione i soffitti furono decorati con scene mitologiche dal pittore ternano Mirimao. All’interno dell’ampio parco furono realizzate aree pic-nic attrezzate con tavoli e caminetti e diverse strutture per il tu­rismo e il tempo libero, tra cui un teatro all’aperto, celebre per avere ospitato, a partire dal 1973, alcuni memorabili concerti delle prime edizioni di “Umbria Jazz”. Durante il periodo estivo il teatro viene attualmente utilizzato per spettacoli e manifestazioni culturali. Al fascino della villa non è restato insensibi­le neppure il grande regista Luchino Visconti che nel 1969 vi girò alcune scene del suo capolavoro “La caduta degli dei”. L’ultima ristrutturazione del complesso è avvenuta nel 1993 al fine di trasformare gran parte dell’edifìcio in sede operativa dell’Istituto per la Cultura e la Storia di Impresa “Franco Momigliano”. Si tratta di una scuola di alta formazione, a carattere seminariale, rivolta a ricercatori, docenti, manager ed altri soggetti partecipi di spe­cifiche esperienze professionali. L’intero primo piano della villa è occupato dalla strutture della scuola, mentre il secondo piano è stato trasformato in una foresteria in grado di accogliere i docenti e i parteci­panti ai corsi. Una sala convegni è stata ricavata nel seminterrato, mentre al piano terra è stato allestito un percorso museale di arredi teso a ricostruire il gusto di un’epoca collocabile tra il 1880 e il 1940.